In ritiro con la squadra

Chi ha detto che solo le squadre dei professionisti vanno in ritiro? Ci andiamo anche noi cicloamatori, o almeno noi Lenti e Contenti. Ti dirò di più: con le stesse finalità dei prof, allenarci e fare gruppo, per esempio. Certo, poi quelli studiano le prossime gare e programmano la stagione, mentre noi studiamo il menu dell’albergo e programmiamo qualche randonnée… ma perché cercare il pelo nell’uovo?
L’organizzatore logistico…
Un tranquillo weekend di fine settembre, benedetto da un clima adattissimo a pedalare, e la riviera. Questo lo scenario nel quale poi si collocano 20 cicloamatori, alcuni con famiglia al seguito e ognuno con le sue esigenze specifiche: data e ora di arrivo e partenza, sistemazione in albergo, trasporto in auto di ciclisti, borse e bici. Non è per niente un compito facile, per chi si assume l’onere di organizzare il weekend. Fondamentale è la scelta dell’albergo. Un organizzatore attento saprà scegliere il periodo giusto, sicuramente fuori stagione, ottenere lo sconto che serve, convincere a modificare gli orari dei pasti se serve, garantire la sistemazione migliore – e soprattutto più sicura – per le bici. Insomma, la persona ideale deve essere abile nella trattativa, esperta di “cose di ciclismo” in modo da avere ben presente quali possano essere le esigenze di tutti, molto paziente, in modo da sopportare tutti, e non certamente timida, visto che dovrà sicuramente chiamare l’albergo 10 volte al giorno per sopraggiunte necessità. Noi, per questo ruolo, abbiamo la figura perfetta: Grimpeur, e scusate se è poco!
… e l’organizzatore tecnico
La scelta su Loano è caduta (anche) perché è una zona che il nostro “organizzatore tecnico” conosce perfettamente. Così ha potuto preparare 2 percorsi, ribattezzati in perfetto stile granfondo il lungo e il medio. Il primo è il percorso del sabato: c’è a disposizione tutta la giornata e si può esagerare. Il medio è destinato alla domenica, e tiene conto della necessità di rientrare presto per tornare a casa. La persona che si accolla questo incarico deve essere esperto della zona: è sempre meglio conoscere – ed evitare, per quanto possibile – le strade più trafficate, sapere quali salite hanno tratti con pendenze importanti e, soprattutto, predisporre rientri anticipati per chi non ha tempo, voglia o gambe, per completare tutto il percorso stabilito. Ma DJ Falco non si è limitato a basarsi sui suoi ricordi: prima di proporci i percorsi, ha passato qualche weekend a provarli, giusto per non trascurare nulla.

Venerdì: arrivo a Loano
La maggior parte di noi arriva da Milano, ma ognuno parte quando il lavoro glielo consente, quindi il venerdì è giornata di viaggio. C’è chi arriva così presto da permettersi qualche ora in spiaggia, e chi deve affannarsi per non perdere la cena. Ci sono anche due nuovi amici dalla Valle Camonica e questa è l’occasione perfetta per conoscerli. Ci si distribuisce anche nelle stanze: tolte le famiglie, abbiamo a disposizione stanze doppie e io mi ritrovo ancora una volta con quello che sta diventando il mio compagni di stanza abituale, The Lord, che non ringrazierò mai abbastanza per essere un autentico signore di nome e di fatto. La convivenza con lui è facilissima, peccato solo che io dimentichi sempre i tappi per le orecchie da usare la notte… Il momento clou della serata è però la presentazione dei percorsi. DJ Falco arriva superattrezzato: file con profilo dei vari percorsi e sua personale valutazione di ognuno. Visualizziamo il tutto sul mega televisore dell’albergo, cortesemente messo a nostra disposizione, e alla fine siamo tutti più o meno d’accordo: domani percorso di 90-100 km con 1.300-1.400 metri di dislivello.
Sabato: pedalata e turismo
L’obiettivo di oggi, anzi di sempre, non è solo quello di mettere chilometri di strada e metri di dislivello nelle gambe, ma anche e forse soprattutto di ammirare borghi e paesaggi, in questo caso della provincia di Savona. Naturalmente è prevista una pausa a metà giornata per il meritato ristoro: meritato soprattutto dai gestori del panificio di Bardineto, i quali si sono visti piombare in negozio una ventina di ciclisti sudati e, soprattutto, affamati. A loro merito va detto che non si sono affatto scomposti. Anzi, hanno sfoderato piatti e posate di plastica, insieme a focacce e crostate, permettendoci di ripartire rifocillati e… contenti. Turismo e gastronomia non ci hanno comunque impedito di portare a termine il nostro giro comprendente due discrete salite come il giogo di Toirano e il colle del Melogno. In realtà, quest’ultimo non l’abbiamo percorso interamente ed è stato un peccato perché non abbiamo potuto (ri)vedere il fortino posto in vetta. Sfortunatamente in altitudine cominciava a fare freddino, con nuvole basse e le prime gocce di pioggia. Indovina chi non aveva pensato di portare la mantellina nei tasconi della maglia? Sono tanti anni che vado in bici e periodicamente ci ricasco, eppure ormai dovrei avere ben chiaro che quando si va in quota bisogna sempre, e intendo sempre, essere preparati a improvvisi peggioramenti del tempo. Finito il giro, ci aspettava una chicca pensata dal nostro organizzatore logistico, un bel massaggio defaticante e la sensazione di essere un “vero corridore”. Un’esperienza che non avevo mai fatto, decisamente piacevole anche se, temo, troppo breve per apportare veri benefici in termini di recupero delle energie spese.

Domenica: pedalata, pizza e ritorno
Anche domenica partenza di buon ora, ammesso che le 9.00 del mattino siano tali. Avevamo in programma una sola salita, quella che porta al minuscolo paesino di Aquila d’Arroscia e devo dire che me la sono goduta più del giorno precedente. Sarà perché faceva più caldo, non a caso oggi avevo la mantellina che naturalmente non è servita, ma mi sono sentito meno stanco dopo i primi chilometri. È una cosa che mi succede spesso: dopo un’uscita impegnativa, il giorno dopo faccio fatica per un po’ di chilometri, ma poi mi sento molto meglio e mi accorgo di fare meno fatica rispetto al giorno precedente. Naturalmente è necessario avere recuperato bene lo sforzo ed essere un po’ attenti nei primi chilometri: per me è fondamentale affrontarli in agilità, con rapporti leggeri e ad alta cadenza di pedalata. La nota negativa è che nella lunga discesa ci siamo persi e divisi in due gruppetti. Capita spesso, quando si è in tanti, di creare qualche “buco”, e chi era davanti ha preso la strada sbagliata al bivio. Fatto sta che da questo momento in poi abbiamo pedalato in gruppetti differenti, salvo poi ricongiungerci nel centro di Loano, dove abbiamo potuto gustare pizza e birra, accoppiata perfetta al rientro da un’ottantina di chilometri.

Cosa resta?
Un weekend come questo è perfetto per cementare i rapporti all’interno di un gruppo. Ci si aiuta reciprocamente, si condividono attrezzi per piccole riparazioni, “mano d’opera”, dolori di gambe e problemi da risolvere, come il casco e le scarpette dimenticati a casa dal nostro presidente. Sotto il profilo ciclistico, per gente come noi che esce una o due volte alla settimana, due uscite di impegno medio-alto come queste sono sicuramente allenanti, in prospettiva. Io, che il venerdì ero riuscito anche a percorrere un pezzo della strada che porta al passo del Turchino, di uscite ne ho fatte tre e devo dire che nei primi giorni della settimana successiva mi sentivo veramente bene. Insomma, trascorrere un weekend con la squadra merita almeno un tentativo.
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Alessandro
Mi chiamo Alessandro aka adsoul. Non sono: un medico sportivo, un biomeccanico, un preparatore atletico. Sono: una persona che ama pedalare, leggere e scrivere. Così ho pensato di unire le tre cose, vado in bici, leggo e scrivo di bici, sperando di aiutare i visitatori di questo sito a godersi ancora di più la meravigliosa compagna a due ruote.

Le salite forza resistenza (SFR)

6 commenti
DJFalco
Sempre gustosi i tuoi articoli Ale. Bravo !!! Ma oggi che è il mio compleanno mi permetto di fare piccole precisazioni. Il forno è a Bardineto e il proprietario è un devoto a Pantani , ricordi la foto sopra alla cassa?. Vorrei poi prendermi un po’ di merito anche per l’aspetto logistico. L’albergo l’ho scelto io dopo una discreta selezione con visite varie. Ma questa è la parte semplice, a Grimpeur , sant’uomo , l’onere di rompersi i maroni nel gestire le esigenze di ognuno. Poi sulla descrizione del percorso io direi che la strada per il giogo di Toirano è molto panoramica è quasi dolomitica. E per quanto artificiale trovo lo scenario del lago d’Osiglia molto suggestivo. Poi il capoluogo si chiama Loc. Rossi. E scusa se è poco. Ciao Ale o solo perché è il mio compleanno 😜😜😜.
Alessandro
Grazie delle precisazioni (ho corretto la posizione del forno!) e ancora tanti auguri Stefano. Confermo tutto quello che hai detto sull’aspetto panoramico e in particolare sulla diga del lago di Osiglia: non a caso ho scelto la foto che ci siamo fatti scattare proprio là.
DJFalco
Ale ho letto l’articolo dal telefoinino non ho colto la foto di Osiglia. Mea Culpa.
Alessandro
Ma mea culpa di che cosa? Figurati! Goditi il compleanno piuttosto.
Fly
Che dire, ottimo giornalista pochi tratti ed inquadrato alla perfezione un bel fine settimana. Al prossimo sempre più numerosi. Ciao
Alessandro
Grazie Fly, in effetti qualche assenza “pesante” c’era, vero Corrado, Lorenzo, ecc. ecc.?