Monte Avaro in bici
Regione: Lombardia | Provincia: BG |
Lunghezza: 14.4 km | Dislivello: 1112 m |
Pendenza media: 5.7% | Pendenza massima: 22% |
Affrontata l'ultima volta: luglio 2018 | Traccia GPX: Clicca per scaricarla |

La salita al Monte Avaro in bici
Poche storie, questa è una gran bella salita. Nemmeno lontanamente paragonabile per fama al vicino Passo San Marco, ma quasi altrettanto dura e panoramicamente bella. L’ho percorsa un martedì di luglio: traffico scarso e dal pedaggio in poi praticamente inesistente. Caldo, quello sì, tanto, al punto che in cima mi sono tolto tutto quello che potevo senza rischiare l’arresto per asciugare me stesso e gli indumenti dal sudore. Perché di sudore ne verserai tanto: il Monte Avaro non è una salitella ma un’ascesa bella tosta, non c’è che dire, e soprattutto la seconda metà ha pendenze medie e massime che fanno soffrire.
Il percorso
La salita comincia dal bivio dove inizia la SP8, all’uscita dal paese di Olmo al Brembo. È facile riconoscere il bivio perché le frecce indicano a sinistra Cusio e lo stesso Monte Avaro, mentre procedendo sulla SP1 si va verso Mezzoldo e il Passo San Marco. È altrettanto comodo arrivare in bici all’inizio della salita perché si percorre la Val Brembana che da Zogno è attraversata da una ciclabile nuova e in buonissime condizioni, evitando così il traffico e soprattutto diverse gallerie. Suggerisco comunque di portarsi una luce anteriore perché le gallerie della ciclabile si illuminano al passaggio delle bici e non sempre i sensori sono “reattivi”: ho provato a rimanere totalmente al buio e a dover accendere la torcia del cellulare per uscirne.
La strada è ben asfaltata nella prima parte; dopo il paese di Cusio, dove tra l’altro si trova anche l’ultima fontanella prima dei locali in cima, l’asfalto diventa brutto e la strada stretta (occhio in discesa).
Le ultime poche decine di metri sono in sterrato: la salita termina dove la strada bianca si trasforma in ghiaia, all’altezza del bivio che porta a destra a un ristorante e a sinistra al rifugio.
I punti più importanti
Proprio le mediocri condizioni dell’asfalto hanno spinto l’amministrazione locale, alcuni anni fa, a istituire un pedaggio per chi vuole salire in auto da Cusio alla vetta del Monte Avaro, destinando il ricavato alla manutenzione stradale. Non so se abbia funzionato perché è un po’ che non percorro questa strada, ma di certo dopo Cusio il traffico automobilistico è più rarefatto. In compenso qui comincia anche il tratto più duro della salita: gli ultimi 6,5 chilometri hanno una pendenza media vicina all’11%. Ti avevo detto che ci sarebbe stato da soffrire! L’aspetto positivo è che la strada, molto stretta, è per lunghi tratti in mezzo al bosco e quindi in ombra. Da notare anche alcuni (per fortuna) brevi strappi oltre il 15%, uno proprio all’uscita di Cusio.
Una volta in cima, si raggiungono a piedi diversi punti panoramici in poche centinaia di metri. È un peccato che le scarpette da bici non siano adatte a camminare.
Il Monte Avaro in bici in conclusione
Questa è sicuramente una salita vera, per la lunghezza ma soprattutto per le pendenze, almeno nella seconda parte. Non va affrontata a cuor leggero o a inizio preparazione, ma con un po’ di chilometri e dislivello nelle gambe.
Se proprio vogliamo trovarle un difetto è l’impossibilità di inserirla in circuiti. In cima la strada finisce e l’unica possibilità è girare la bici e tornare indietro.
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Alessandro
Mi chiamo Alessandro aka adsoul. Non sono: un medico sportivo, un biomeccanico, un preparatore atletico. Sono: una persona che ama pedalare, leggere e scrivere. Così ho pensato di unire le tre cose, vado in bici, leggo e scrivo di bici, sperando di aiutare i visitatori di questo sito a godersi ancora di più la meravigliosa compagna a due ruote.

Pordoi da Canazei

4 commenti
Eugenio Ditano
Complimenti,sempre preciso,ottimo lavoro!!!
Alessandro
Grazie Eugenio, gentilissimo.
Nicola
Salita fatta Sabato 16.07.2022… molto dura soprattutto gli ultimi 8-9 km, forse perchè avevo già nella gambe 70 km sotto 35° di temperatura media… ma lo spettacolo che si vede una volta in vetta vale la fatica…. fondo stradale non proprio dei migliori ma pedalabile… traffico pressochè nullo… consigliatissimo…
Alessandro
Nicola, sono d’accordo su tutto, anche se francamente è un po’ che non la faccio. Tutti parlano del San Marco ma onestamente io amo di più questa salita. Parere personale, eh!