Passo Fedaia
Regione: Veneto | Provincia: BL |
Lunghezza: 13.1 km | Dislivello: 990 m |
Pendenza media: 7.56% | Pendenza massima: 16% |
Affrontata l'ultima volta: luglio 2020 | Traccia GPX: Clicca per scaricarla |

La salita al passo Fedaia
Il Fedaia da Caprile prende le mosse dal bivio tra la SP563 e la SP641, che è poi quella che porta al Fedaia. Io purtroppo non ho potuto passare dai Serrai di Sottoguda, che erano ancora chiusi dopo il disastro provocato dalla tempesta del 2018, e mi dispiace perché le immagini viste al Giro d’Italia parlano chiaro in merito alla spettacolarità di queste gole. Ho seguito la strada provinciale, leggermente più lunga e meno ripida fino al passo.
La strada
La strada è generalmente molto larga e dritta, anche e soprattutto sul famoso rettilineo dopo Malga Ciapéla. Nel tratto di approccio a Caprile, chi arriva da Salesei incontra 3 gallerie, e altrettante se ne incontreranno poi nella salita. Non sono particolarmente pericolose, ma raccomando fortemente di avere luci anteriori e posteriori sulla bici. Lungo la salita ho visto solo una fontana per il rifornimento idrico, ma è possibile che me ne siano sfuggite altre, considerato che l’impegno era tutto nello spingere sui pedali. Tra le possibilità di ristoro c’è il famoso Rifugio Capanna Bill a circa 2,5 km dal passo, dove invece si trova un ampio piazzale con ristorante. Io – confesso! – ero abbastanza provato in vetta e mi sono rifocillato con un buon piatto di pasta. Personalmente sono salito al Fedaia un lunedì di luglio e ho trovato abbastanza fastidioso il traffico automobilistico nel primo tratto. Tutta altra cosa da Malga Ciapéla in poi, quando si incontrano quasi solo bici.
I punti più importanti
La Marmolada – passo Fedaia dal versante di Caprile è una salita che fa soffrire. Sicuramente per la lunghezza, ma soprattutto per le pendenze che, da Malga Ciapéla in poi, sono importanti e non danno tregua. Al termine del drizzone, sulla destra c’è il famoso Rifugio capanna Bill e comincia un tratto di tornanti. Sarà perché ci si arriva finiti o perché comunque l’altitudine è già vicina ai 2.000 metri, ma a me sono sembrati duri quanto il tratto precedente, se non di più. Solo negli ultimi 100-200 metri prima del passo la strada spiana. Il passo infatti, è una sorta di pianoro lungo circa 2,5 km, che prosegue oltre un brevissimo tunnel. Sia che dobbiate girare la bici per tornare indietro, sia che dobbiate procedere verso Canazei, il mio consiglio e di arrivare ai due laghi Fedaia, uno di origine naturale, l’altro generato da una diga, per ammirare un panorama raro. In ogni caso, siamo nelle Dolomiti e alle pendici della Marmolada: i punti panoramici di eccezionale qualità abbondano!
Se la salita è già dura di suo, tieni conto che a peggiorare le cose è quasi totalmente esposta e nelle giornate di sole il caldo è un avversario in più.
Il commento
Il tratto iniziale, i primi 7,5 km circa, non sono niente di particolarmente difficile. Dal punto di vista ciclistico, la vera Marmolada comincia a Malga Ciapéla con il suo famoso drizzone. Qui ti trovi davanti un lungo rettilineo con pendenza impressionanti: sul mio computerino ho visto punte al 16% un paio di volte e al 15% anche più spesso. Sono gli ultimi 5 chilometri quindi a trasformare una salita “normale” in una a 5 stelle, sia per le pendenze sia per l’altitudine (il passo è oltre i 2.000 metri).
Se è vero che c’è da soffrire, non ho alcun dubbio che valga la pena salire al Fedaia, e per tanti motivi: perché ormai fa parte della storia del ciclismo, perché i panorami sono a dir poco spettacolari, perché dal punto di vista “sportivo” da grande soddisfazione l’impresa compiuta, perché al rifugio, dopo la faticaccia, si mangia con più gusto.
Sicuramente, non può essere affrontato a cuor leggero ma è necessario arrivarci con un buon allenamento. Anche perché sarebbe meglio inserire il Fedaia in un bel giro e quindi prevedere ulteriori ascese. Io sono partito da Corvara e ho affrontato anche il Campolongo dai due versanti e il Pordoi, ma in zona ci sono anche Falzarego, Valparola, Giau… non c’è che l’imbarazzo della scelta.
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Alessandro
Mi chiamo Alessandro aka adsoul. Non sono: un medico sportivo, un biomeccanico, un preparatore atletico. Sono: una persona che ama pedalare, leggere e scrivere. Così ho pensato di unire le tre cose, vado in bici, leggo e scrivo di bici, sperando di aiutare i visitatori di questo sito a godersi ancora di più la meravigliosa compagna a due ruote.

Monte Pora in bici

2 commenti
Barbara
Che Super Lavoro i tuoi post! Complimenti! Utili, ne farò uso! Grazie. Barbara FVG
Alessandro
Grazie Barbara, ti garantisco che fa piacere sentirlo. Buone pedalate a te.