Passo Sella dalla Val Gardena salita in bici da corsa - La Mia Prima Granfondo
Ascesa al passo Sella: una salita normale sì, non troppo lunga e non troppo dura. Ma di qui sono passati Bartali, Coppi, Pantani... e poi siamo nei meravigliosi paesaggi delle Dolomiti. Sì, ne vale la pena...

Passo Sella dalla Val Gardena

Regione: Trentino-Alto AdigeProvincia: BZ
Lunghezza: 5.32 kmDislivello: 374 m
Pendenza media: 7.0%Pendenza massima: 12%
Affrontata l'ultima volta: giugno 2022Traccia GPX: Clicca per scaricarla
Altimetria passo Sella dalla Val Gardena

La salita al passo Sella dalla Val Gardena

C’è un bivio che i cicloamatori della zona conoscono bene. Si incontrano la strada che scende dal Passo Gardena, quella che arriva da Ortisei e quella che – appunto – sale al Passo Sella. È qui che inizia la nostra ascesa che terminerà al cartello del Passo.

La strada

Delle quattro salite del Sella Ronda, questa è la più “selvaggia”, nel senso che non si trovano abitazioni, bar o impianti di risalita fino a poche centinaia di metri dalla vetta. È comunque una salita breve quindi l’aspetto del rifornimento d’acqua per la borraccia non è poi così fondamentale: nella peggiore delle ipotesi si farà al rifugio situato al passo.

L’asfalto è in condizioni mediocri ma, insomma, in salita è più che accettabile. Anche a scendere lungo l’altro versante (e parlerò a breve della discesa) non crea particolari problemi.

Attenzione, come sempre, al traffico che in zone così turistiche può essere davvero fastidioso. Almeno, questa è la mia ipotesi, perché io ho scalato il Sella più volte ma sempre a strada chiusa ai mezzi a motore.

I punti più importanti

Siamo di fronte a una salita piuttosto regolare e che oltretutto spiana sensibilmente nelle ultime centinaia di metri, diciamo dallo chalet Sella in poi. Solo il tratto centrale presento circa un chilometro con pendenze in doppia cifra. La prima parte dell’ascesa è in mezzo al bosco quindi ombreggiata, mentre la seconda è totalmente esposta. Nel complesso niente di particolarmente impegnativo ma resta la gioia degli occhi visti i panorami che circondano la salita.

Il commento

Dal punto di vista strettamente agonistico questa salita non è niente di che. Sufficientemente breve e mai troppo lunga, può essere scalata da chiunque. Ci sono però due aspetti che la rendono fuori dal comune: la consapevolezza di pedalare su strade percorse da campioni di tutte le epoche, da Bartali e Coppi nel 1940, a Simoni e Pantani in tempi più recenti.

Inoltre, ci troviamo nel cuore delle Dolomiti e quindi salire lungo questi tornanti è agevolato dalle meraviglie della natura tutte intorno: consiglio soste frequenti e scatti fotografici numerosi, perché ne vale la pena.

Una nota personale: a me piace molto la discesa verso il Pordoi. Non che sia particolarmente veloce o pericolosa, ma ha qualche tornante divertente da allargare e poi chiudere ed è lungo un versante che nella prima parte è rimasto molto simile a come doveva essere diversi decenni fa.

Per quanto riguarda i percorsi, ancora una volta non c’è che l’imbarazzo della scelta. Il passo Sella può agevolmente essere inserito in giri che comprendano il Fedaia, le altre tre ascese del Sella Ronda, il Valparola, e molte altre.


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Mi chiamo Alessandro aka adsoul. Non sono: un medico sportivo, un biomeccanico, un preparatore atletico. Sono: una persona che ama pedalare, leggere e scrivere. Così ho pensato di unire le tre cose, vado in bici, leggo e scrivo di bici, sperando di aiutare i visitatori di questo sito a godersi ancora di più la meravigliosa compagna a due ruote.

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