Valcava da Torre de' Busi salita in bici da corsa - La Mia Prima Granfondo
Un testa a testa con un ciclista più anziano ma più tosto di me e un muro di 500 metri fino al 20%. Sono queste le due cose della Valcava che mi sono rimaste in testa. Soprattutto la prima e la rabbia per essermi fatto staccare...

Valcava da Torre de’ Busi

Regione: LombardiaProvincia: BG
Lunghezza: 11.7 kmDislivello: 930 m
Pendenza media: 8%Pendenza massima: 20%
Affrontata l'ultima volta: settembre 2022Traccia GPX: Clicca per scaricarla
La Mia Prima Granfondo altimetria Valcava

La salita alla Valcava da Torre de’ Busi

La Valcava da questo lato è forse la salita più dura di Lombardia, ovviamente escluse le salite alpine. Mi sono deciso a farla per la prima volta una domenica che precedeva un weekend di salite e chilometri con l’idea di testare la mia condizione. Dopo i primi chilometri ho dovuto fermarmi qualche minuto per un banale problema tecnico e sono stato raggiunto e superato da un altro ciclista. Ho fatto tutto il primo pezzo di salita vedendolo pochi metri davanti a me. Mi sembrava pesante nel fisico e nella pedalata, più agée di me che pure non sono esattamente un ragazzino. Io invece avevo l’impressione di salire agile con buona facilità e continuavo a ripetermi nella testa «nel pezzo duro ti stacco». Poi è arrivato il famoso pezzo duro della Valcava e… mi ha staccato netto lui, con e nonostante la sua pedalata pesante. È vero che ho riguadagnato tanto nell’ultimo pezzo ma non abbastanza da riprenderlo. A mia parziale consolazione, in cima abbiamo chiacchierato un po’ e mi ha detto di essere stato un agonista di buon livello da giovane. Morale di questa storia: mai sottovalutare i vecchi agonisti e soprattutto mai sottovalutare il pezzo duro della Valcava!

Il percorso

La salita comincia quando si abbandona la SP177 svoltando in via Giuseppe Mazzini: l’incrocio è indicato da frecce per Torre de’ Busi, Centro e Valcava. Nel primo tratto, che lambisce i paesi di Torre de’ Busi e San Marco, ho incontrato un discreto traffico che poi si è diradato verso il valico. Non ci sono punti particolarmente pericolosi da segnalare: nessuna galleria, un asfalto sempre accettabile e la strada quasi sempre larga a sufficienza. Purtroppo non si segnala nemmeno una fontana. In cima c’è uno di quei chioschi-furgone che mi dicono essere ben noto ai ciclisti della zona e che fornisce tutti i generi di conforto più adatti a noi: panini con la porchetta, salsicce e salamella, insomma tutto ciò che è iper: iper-proteico e iper-ingrassante prima di tutto! La salita termina poco prima, al tradizionale cartello del passo proprio sotto alle antenne per trasmissioni radio-televisive che coprono buona parte della pianura Padana e che sono una delle caratteristiche più riconoscibili della Valcava

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I punti più importanti

Questa è una salita che può essere divisa in tre parti. La prima e l’ultima sono pedalabili, con pendenze regolabili sulle quali si può fare velocità. È dopo il chilometro cinque che le cose cambiano radicalmente perché le pendenze si avvicinano alla doppia cifra per diventare poi davvero notevoli su alcuni gradoni. Dopo 7,4 chilometri comincia un vero e proprio muro di 500 metri con una terrificante punta al 20%. E anche se poi la salita si addolcisce un po’, fino al decimo chilometro resta molto impegnativa.

La Valcava in bici in conclusione

La tipica salita di difficoltà media e lunghezza media, ma ci sono quei 4 chilometri nel mezzo, quelli nei quali il maledetto vecchiaccio mi ha staccato!, che cambiano tutto e la trasformano in una salita decisamente impegnativa. Suggerisco di affrontarla quando hai un po’ di allenamento nelle gambe, altrimenti rischi di fare veramente tanta fatica se non di mettere addirittura piede a terra. Può essere inserita in percorsi più o meno impegnativi a seconda della propria condizione di forma. Una volta in cima io sono sceso dall’altro lato, verso la Valle Imagna, e ho percorso in discesa la Roncola che è un’altra ascesa molto frequentata dai ciclisti bergamaschi. Oltre alla Valle Imagna, non è lontana nemmeno la Val Brembana con le sue ciclabili e le sue salite, oppure si può scegliere il Morterone e la non lontana area di Lecco.


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Mi chiamo Alessandro aka adsoul. Non sono: un medico sportivo, un biomeccanico, un preparatore atletico. Sono: una persona che ama pedalare, leggere e scrivere. Così ho pensato di unire le tre cose, vado in bici, leggo e scrivo di bici, sperando di aiutare i visitatori di questo sito a godersi ancora di più la meravigliosa compagna a due ruote.

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